Da un punto di vista squisitamente tecnico, oggi la produzione di alcuni particolari, ma in ascesa, prodotti come le etichettatrici viene sottoposto a tutta una vasta procedura di specializzazione in sotto – aree o sotto categorie per poter assolvere al meglio il suo principale ruolo, quello appunto di etichettare, e di farlo però al contempo con sempre più una spiccata specificità.
Oggi quando si vuole produrre delle etichette si ha a che fare con tutta una serie di differenziazioni tra prodotti che vanno a soddisfare gli interessi di un numero sempre maggiore, vasto e variegato di utenti.
Come sappiamo le etichette possono servire per una quantità più o meno infinita di impellenze, e tutte sono definibili sia sul fronte della professione che a livello amatoriale, per un uso personale, privato, domestico. Quale che sia la necessità per cui ci si trova nella posizione di dover e voler comprare delle etichettatrici oggi ovviamente più che mai il ruolo delle etichette o, per meglio dire, del tipo di etichette che vengono generate è cruciale.
Quanto devono essere grandi ad esempio queste etichette? La dimensione conta? In che modo questo condiziona la produzione e dunque poi anche la scelta di etichette, da parte dei clienti?
Etichette, quanto devono essere grandi
Le macchine etichettatrici oggi sono diverse, variegate tra di loro, e il motivo per cui questo succede, e con sempre maggior frequenza e con un livello di spiccata e proverbiale qualità di base, è proprio per via del fatto che sono diverse le esigenze e le necessità di etichette: vale a dire, che vari soggetti possono aver bisogno di etichette differenti, e che magari anche lo stesso cliente si può trovare nella posizione di esigere in un particolare contesto, ad esempio, una etichetta più grande o più piccola.
Alla luce di questo, possiamo e dobbiamo dire che a onor del vero non vi è un vero e proprio protocollo standard da seguire in questo senso, poiché, come si evince, anche se esistono dei parametri attorno ai quali poter costruire a livello generico la scelta della dimensione delle etichette, in verità ha un ruolo primario la soggettività da questo punto di vista.
Etichette a seconda della funzione
in poche parole, a seconda di quella che è la funzione o la ragione ultima per la quale viene di fatto prodotta una etichetta, possiamo dire che ogni singolo cliente può trovarsi a prediligere una etichetta di dimensioni ridotte o magari accresciute. Per fare un esempio potremmo parlare delle etichette per i codici a barre: è in qualche modo inevitabile che la etichetta in questione debba avere una dimensione piccola o comunque sia abbastanza ridotta da poter essere compatibile con il prodotto da barrare.
In egual misura possiamo dire che lo stesso concetto vale per tutte le forme di archiviazione, catalogazione e identificazione di merce e prodotti da vendita, come nel caso dei prezzari, per dirne una. Si inizia invece a respirare un senso diverso se per esempio dobbiamo andare ad etichettare elementi da archivio o da catalogazione a grandi livelli, come può avvenire per un magazzino.
Spesso, in effetti, bisogna ricordare che nei grandi centri di smistamento di materiale di archivio, o nella distribuzione di elementi e prodotti e documenti, di qualunque tipo essi siano, non vi è una stringente esigenza legata alla dimensione in quanto tale.
La stessa cosa avviene anche per le etichettature legate a identificazione di fascicoli, di intere aree documentali, di elementi contabili e anche di archivi di grosse dimensioni. Ci sono ambiti, nei quali, come per esempio quelli di tipo industriale, produttivo, nei quali al contrario le dimensioni maggiori sono consigliate per un discorso legato alla facilità di accesso ai dati informativi in questione.
Insomma, la faccenda è molto differente da quella che in apparenza sembra una questione di secondaria importanza. A questo, poi, si collegano tanti altri fattori che, accanto alle dimensioni, rendono la scelta in particolare di un etichettatrice ormai quasi una scelta strategica.
Etichettatrici, quali scegliere
In merito alla loro distinzione, le etichettatrici possono avere delle evidenti differenze dal punto di vista della tecnologia.
Nelle esecuzioni del loro progetto principale, che è quello di catalogare e identificare tutta una varietà di prodotti, e distinguerli a seconda di una logica accanto alle dimensioni sono cruciali elementi come la sicurezza, velocità nella produzione di etichette e per appunto la presenza di una struttura di rafforzamento tecnologico mirabile. In dettaglio
oggi abbiamo macchine per etichettare che ragionano come dei pc, o comunque come stampanti di etichette che devono essere compatibili con tutti i sistemi operativi Windows e Mac.
Nello stesso momento diventa focale anche la possibilità di
una stampa ad alta rapidità e la facilità di uso in sicurezza, evitando dunque fenomeni come il surriscaldamento causato dalla stampa veloce.
Se state per acquistare delle etichettatrici bisogna che vi focalizziate su alcuni aspetti tecnici importanti:
la scelta deve ricadere su macchinari in grado di produrre etichette termiche automatiche. In più occorre puntare su di una etichettatrice che concede una identificazione diretta delle etichette e nello stesso momento poi, pure un controllo della velocità che nell’essere facile da generare, concede un rapido momento di gestione della produzione in tempi veloci e secondo pratiche di uso molto facili da applicare.
Questo protocollo la rende molto popolare la macchina, specie per alcune produzioni molto diffuse, quale quella dei codici a barre, le etichette autoadesive, le etichette anti contraffazione. Non solo. Anche per gli adesivi a caldo, i marchi di imballaggio, e altro.
Come detto dunque la dimensione non è marginale ma in più
va anche valutata non solo per le etichette, ma anche per la etichettatrice in sé che non deve essere troppo voluminosa ma in grado di fungere da salva spazio.
Non deve essere scarica quanto all’uso di una tecnologia di rapidità di gestione che ascoltando alcuni esperti del ramo è da valutare se arriva ad una velocità di stampa di 127 mm al secondo, che poi si connette al rilevamento automatico e dalla calibrazione dei margini e delle stampe.
Altre valutazioni si fanno sulla capacità di rilevare in modo diretto proprio le dimensioni e le caratteristiche dell’etichetta. Ma nello stesso contesto è determinante anche il caricamento delle etichette che deve essere, poi davvero pratico e veloce. Deve poi esserci se possibile un meccanismo atto alla prevenzione automatica degli inceppamenti della carta.