La velocità di stampa di una etichettatrice è un parametro importante per chi abbia bisogno di produrre un quantitativo consistente di etichette in un tempo quanto più breve possibile.
Come si misura la velocità di stampa?
In linea di massima, la velocità di stampa può essere misurata su due diversi valori:
- il numero di etichette al minuto
- i millimetri al secondo
Il primo parametro prende in considerazione la velocità con cui vengono editati prodotti abbastanza semplici e standardizzati; il secondo considera invece dimensioni di etichette più grandi e, soprattutto, disegni più elaborati che richiedano maggior precisione.
La velocità va perciò considerata anche in funzione della complessità del disegno finale e, in questo caso, entrano in gioco altri parametri da prendere compiutamente in considerazione.
La risoluzione di stampa
Questo valore viene misurato in DPI o PPI, dots o pixel per inch; in pratica, in punti di colore contenuti in uno spazio di 2,54 cm.
Più il contenuto è alto, più alta sarà la definizione, cioè la precisione della stampa.
D’altra parte, questa caratteristica è inversamente proporzionale alle dimensioni dell’etichetta; ciò vuol dire che una bassa risoluzione di stampa, una qualità inferiore, risulta meno evidente sulle etichette piccole.
Quindi, la velocità di stampa va presa in considerazione come capacità anche in funzione del tipo di etichetta che si intende stampare.
Un quantitativo consistente e quotidiano di indirizzi considererà la velocità come aspetto fondamentale; un prodotto più elaborato o definito potrebbe sacrificare la velocità in favore di una maggiore precisione.
Tutto quanto sopra è poi legato anche al tipo di etichettatrice ed al metodo di stampa utilizzato.
I modelli di etichettatrice
Sono sostanzialmente due:
- palmari e
- con desktop
I primi sono i modelli mobili, trasportabili per eccellenza, per poter essere facilmente usati dove serve: in magazzino, all’aperto, davanti ad uno scaffale.
I secondi, un pò più grossi di dimensione, sono per lo più da postazione fissa ed i loro valori aggiunti sono le quantità più consistenti di etichette che possono stampare e le dimensioni più grandi.
I metodi di stampa
Anche i metodi di stampa sono sostanzialmente due:
- la stampa termica diretta
- la stampa a trasferimento termico
Nel primo caso, la testina di stampa scalda un nastro termosensibile che, cambiando di colore, crea l’etichetta.
Nel secondo metodo, la testina di stampa, scaldandosi, scioglie un nastro inchiostrato che trasferisce l’inchiostro sul materiale di consumo e crea l’etichetta.
Modelli di etichettatrici e metodi di stampa sono interscambiabili, per cui ciascun modello può funzionare con ambedue i metodi di stampa.
I nastri termosensibili per la stampa termica diretta sono però piuttosto limitati nell’assortimento e, soprattutto, producono etichette monocromatiche, solo talvolta bi-colori nero e rosso.
La forza di questo metodo è l’economicità, per la produzione di etichette senza tante pretese, con una vita piuttosto breve.
I nastri inchiostrati o ribbon, per contro, sono disponibili in una vasta gamma di colori e sfumature e sono in grado di stampare etichette su materiali di consumo eterogenei.
L’aspetto vincente di questo sistema è la fantasia, l’alternativa, la possibilità di scelta fra diverse soluzioni… a dispetto dei prezzi che sono generalmente più alti.
Le etichette
Anche le dimensioni delle etichette possono avere un ruolo nella velocità della propria stampa: va da sé che un’etichetta piccola, monocolore, con un testo semplice verrà stampata più velocemente di un’etichetta grande con un disegno a colori.
E qui torniamo nuovamente ai modelli di etichettatrice, perché le palmari, proprio in virtù delle loro dimensioni contenute a favore della praticità, sono in grado di alloggiare nastri per etichette ridotti, più piccoli.
Mediamente, una etichettatrice palmare può arrivare a stampare un’etichetta di circa 2 cm di larghezza, mentre i modelli con desktop possono superare i 6 cm.
L’altezza rimane un valore più variabile, anche se i nastri per etichette, se fustellati, lo sono su misure standardizzate sulla base delle richieste del mercato.
Per riassumere e concludere
Le prime possono tuttavia erogare etichette di piccole dimensioni, mentre le seconde possono stampare quantitativi più importanti con dimensioni maggiori.
Per quanto invece riguarda il metodo di stampa, la termica diretta eroga pressoché solo etichette monocromatiche, mentre la stampa a trasferimento termico consente un’ampia scelta di colori di nastri inchiostrati applicabili su una vasta gamma di materiali di consumo.