Un’etichettatrice è un dispositivo
in grado di stampare etichette.
Di foggia diversa, essenziali o elaborate, in bianco e nero o a colori, impresse su materiali eterogenei per applicazione in un vastissimo numero di settori.
Generalmente, questi dispositivi vengono distinti in base al modello e al metodo che impiegano per stampare le etichette.
In questo senso, in base al modello, possono essere:
- palmari
- con desktop
in base al metodo di stampa, possono invece essere:
- a termica diretta
- a trasferimento termico
Vediamo quali sono le caratteristiche salienti, con particolare attenzione ai modelli di etichettatrici con desktop.
Le etichettatrici con desktop
Sono dei piccoli macchinari, generalmente compatti e lineari nel design, che possono trovare comodamente collocazione sulla scrivania di un ufficio, di uno studio professionale o sul bancone di un magazzino.
Infatti, stiamo parlando di un peso di circa 1 kg. per dimensioni che si aggirano intorno ai 20/30 x 50 cm: dunque, piuttosto contenute.
La maggior parte dei modelli sono alimentati a corrente, via cavo, per questo necessitano di una postazione fissa.
Alcune versioni più contemporanee, che rientrano nelle fasce più alte di prezzo, prevedono l’alimentazione a batterie di litio ricaricabili.
Le diverse presentazioni
Una caratteristica saliente della maggior parte delle etichettatrici con desktop è che hanno bisogno di un software e di un dispositivo esterno (pc, tablet…) su cui creare il bozzetto dell’etichetta che poi provvederanno a stampare.
In questo caso, l’etichettatrice si presenta spesso con un piccolo display che ne indica lo stato o che segnala eventuali problemi che possano impedire la stampa.
In mancanza dello schermo, queste segnalazioni avvengono tramite piccole luci a led.
Tuttavia, sempre in questa categoria di prodotto, rientrano diversi modelli da tavolo, forniti di piedini antiscivolo, tastiera e piccolo schermo, talvolta retroilluminato, con cui comporre e controllare il testo dell’etichetta.
Talune versioni sono fornite di maniglia per permettere il trasporto del dispositivo che si presenta generalmente compatto, lineare e geometrico nelle forme.
Quest’ultima possibilità, però, è vincolata al metodo di stampa in uso all’etichettatrice.
I metodi di stampa
I metodi di stampa adottati dalle etichettatrici, sono sostanzialmente due ed evitano il getto diretto d’inchiostro perché troppo oneroso:
- stampa termica diretta
- stampa a trasferimento termico
In ambedue i sistemi, l’etichettatrice contiene una testina di stampa che si riscalda e va a:
- riscaldare un nastro termosensibile provocandone il cambio di colore e creando in questo modo l’etichetta – stampa termica diretta -;
- riscaldare un nastro inchiostrato, chiamato comunemente ribbon, che trasferisce l’inchiostro così disciolto sul materiale dell’etichetta – stampa a trasferimento termico –
Le etichette possibili
Nelle stampa termica diretta, il nastro termosensibile diventa esso stesso etichetta, una volta che cambia colore.
La versione più costosa di questo tipo di nastro – sintetica – consente di stampare etichette anche resistenti all’acqua, idonee a spedizioni aeree o comunque esposte ad agenti atmosferici, ma fondamentalmente pratiche, funzionali.
Ecco che i nastri in cera, cera/resina o resina sono messi a punto per attaccarsi perfettamente ad etichette di carta, pvc, poliestere, TNT, polipropilene, vinile, ecc.
La combinazione fra questa ampia scelta di materiali e la fantasia supportata dai diversi software consente la creazione di una quantità quasi illimitata di etichette.
Il software
Nella maggior parte dei modelli il software è allegato all’etichettatrice tramite CD o chiavetta USB da inserire nel PC con cui si elabora il bozzetto.
Bisogna però dire che la maggior parte dei dispositivi supporta tranquillamente anche etichette editate con i normali programmi inseriti nei pacchetti office o con software specifici e dedicati, riuscendo a stampare file database con estensione CSV, XLS, MDB; file di testo DOC; file immagine GIF, ICO, JPG, PNG, TIFF.
Le dimensioni delle etichette
Essendo i modelli con desktop generalmente più grandi, riescono a stampare etichette con dimensioni maggiori, arrivando a superare i 6 cm di larghezza.
L’altezza rimane un valore più flessibile, legato sovente al materiale di consumo.
Se fustellato, risponde a misure abbastanza standardizzate sulla base delle richieste del mercato.
Diversamente, si può procedere alla separazione delle varie etichette utilizzando manualmente la taglierina incorporata.
La velocità di stampa
La velocità di stampa è quindi una caratteristica importante ed è spesso legata al livello qualitativo dell’apparecchio.
Viene generalmente misurata in etichette al minuto o in millimetri al secondo, tenendo conto delle diverse dimensioni del prodotto finale e, soprattutto, della complessità del testo o del disegno.
Per chi ha necessità di stampare semplici indirizzi in grossi quantitativi, la velocità deve essere alta; chi invece è interessato alla precisione di un disegno elaborato, può preferire ritmi più rallentati.
In quest’ultimo caso, c’è tuttavia un’altra caratteristica da prendere in debita considerazione
La risoluzione di stampa
Questo parametro, misurato in punti (DPI) o pixel (PPI) per pollice; indica quanti punti di colore ci sono in una linea di 2,54 cm e corrisponde sostanzialmente alla precisione della stampa.
Bisogna altresì considerare che una bassa qualità di stampa risulta sempre meno evidente su etichette di piccole dimensioni.
La connettività
Stante che i modelli con desktop sono principalmente messi a punto per stampare numeri consistenti di etichette e quindi trovano la loro ideale collocazione all’interno di uffici, studi professionali o magazzini, un’ultimo elemento da verificare è la loro connettività.
Se sono dotati di cavo USB, permettono l’utilizzo ad un utente per volta; la possibilità di una connessione wireless o bluetooth consente invece il simultaneo collegamento, e quindi l’uso, a più utenti o a tutti gli impiegati di un ufficio.
Cura e manutenzione
Trattandosi di un dispositivo che contiene anche parti elettroniche, l’etichettatrice va sempre maneggiata con la dovuta cura ed accortezza. Non deve essere collocata vicino a fonti di calore, o lasciata a temperature estreme: sia l’eccessivo caldo che il freddo rigido potrebbero danneggiare la funzionalità dei nastri inchiostrati.
Utilizzando materiali imbrattanti, è bene prevedere una regolare manutenzione delle parti più interessate: la testina di stampa ed il rullo, che può sporcarsi, nonostante la velocità di asciugatura dell’inchiostro sull’etichetta.
La testina è una parte importante e delicata che va maneggiata con cura evitando di toccarla a mani nude. Talune case allegano al dispositivo un kit specifico per la sua pulizia. Oltre ad evitare strappi e movimenti bruschi, è bene non usare attrezzi appuntiti che potrebbero danneggiare gli elementi.
La taglierina, se presente, va mantenuta pulita da residui di colla o di etichetta, operazione da effettuare con cautela essendo una parte molto affilata.
Per concludere
I modelli di etichettatrici con desktop rientrano quasi sempre nella fasce di prezzo medio-alto e sono fondamentalmente messi a punto per stampare grossi quantitativi di etichette, nelle misure più grandi disponibili, nel minor tempo possibile.
A secondo del sistema di stampa adottato, possono poi produrre etichette monocromatiche più semplici ed economiche o sbizzarrirsi con disegni, colori e materiali.