Un’etichettatrice è un piccolo marchingegno elettronico messo a punto per stampare etichette. Di vario genere, su materiali diversi, in ambiti e per scopi differenti.
A ben pensarci, la presenza discreta di un cartellino che riporti un codice, un nome, delle istruzioni d’uso, delle precauzioni, delle temperature, un indirizzo… nel mondo che ci circonda è decisamente frequente.
Per capire quali siano i componenti principali di una etichettatrice, bisogna prima sapere, almeno a grandi linee, come funziona.
Come funziona una etichettatrice
Le etichettatrici stampano mediante una testina di stampa.
Questa può riscaldare direttamente un nastro termosensibile imprimendovi il testo dell’etichetta tramite cambio di colore del nastro stesso.
Tale tecnica è chiamata stampa termica diretta.
Diversamente, la testina di stampa può andare a riscaldare un nastro inchiostrato o carbongrafico che trasferirà l’inchiostro sciolto dal calore sull’etichetta.
Questa tecnica è chiamata stampa a trasferimento termico.
La testina di stampa
La testina di stampa è quindi una componente importante all’interno di una etichettatrice.
Generalmente, la testina delle stampanti a trasferimento termico ha una vita più lunga perché il ribbon la preserva dalla polvere e da altri detriti presenti sulle etichette.
In base alla complessità della stampa ed al tipo di materiale dell’etichetta, la testina può aver bisogno di lavorare a temperature più alte e può quindi surriscaldarsi.
In quel caso, è bene interrompere la stampa e lasciarla raffreddare.
Il nastro per stampare
Il nastro è un altro elemento importante perché deve essere adeguato al sistema di stampa: se mettiamo una bobina di nastro normale in una etichettatrice a stampa termica diretta, non otterremo nessun risultato, perché il nastro non è termosensibile!
Il nastro termico comunemente usato può essere:
- non protetto: il più economico, adatto ad etichette semplici, che non devono durare a lungo;
- protetto: un pò più costoso ma in grado di garantire una vita più lunga all’etichetta, fino a 6 mesi;
- sintetico: il più costoso, ma anche il più duraturo e resistente all’acqua.
In caso di stampa a trasferimento termico il tipo di ribbon va selezionato in funzione di alcuni parametri fondamentali:
- il tipo di materiale su cui sarà stampata l’etichetta
- la durata della stampa
- il settore di applicazione dell’etichetta
- l’eventuale necessità di resistere ad eventi climatici, abrasioni o sostanze corrosive.
In questo caso, comunque, i ribbons possono sostanzialmente essere in:
- cera – per stampa su etichette di carta, previste per ambienti al chiuso;
- cera/ resina – durano più a lungo su etichette in carta liscia o patinata o lucida;
- resina – adatti per etichette in materiale sintetico: poliestere, polipropilene, vinile. Le etichette così stampate hanno una buona resistenza al sole, all’acqua, ai graffi, alle sostanze abrasive.
La componente “prestazioni”
Un’altra caratteristica da valutare attentamente, anche in funzione dell’uso che intendiamo fare dell’etichettatrice, è la componente delle prestazioni che il dispositivo è in grado di sostenere:
- la risoluzione – è il numero di “punti” o pixel che una stampante riesce ad imprimere in un pollice (2,54 cm). Questo valore indica il livello di precisione della stampante che si traduce nella qualità finale dell’etichetta. Più è alto, più il prodotto finale sarà definito e di qualità.
- la velocità di stampa – generalmente misurata in numero di etichette al minuto o in millimetri al secondo, tenendo conto di disegni particolarmente elaborati che potrebbero preferire una velocità più bassa per ottenere una migliore risoluzione. Un altro fattore che determina la velocità è la scelta fra il bianco e nero o il colore.
- il colore – non è solo un vezzo. Per molti settori è fondamentale poter stampare etichette a colori per evidenziare un prodotto o far risaltare un’informazione importante.
Il software
Il software per editare un’etichetta è generalmente presente nelle etichettatrici palmari, dispositivi contenuti nelle dimensioni tanto da essere trasportabili. Esse constano di un piccolo schermo che riporterà il testo dell’etichetta digitato su acclusa tastiera. Se lo schermo non è touch, un menu a frecce permetterà di scegliere da appositi sotto-menu una selezione di personalizzazioni dell’etichetta finale.
Le etichettatrici con desktop invece possono stampare dei modelli preparati su un pc o un tablet indipendente, tramite appositi programmi o semplicemente usando quelli comuni inclusi nei pacchetti office.
Al di là della creatività e fantasia di chi computa l’etichetta è bene verificare le estensioni files che l’etichettatrice può supportare oltre alle diverse dimensioni delle etichette e la varietà dei materiali d’uso su cui può stampare.
Una volta acquisita una panoramica generale delle prestazioni possibili dei vari modelli, la scelta dovrà essere fatta in base alle proprie esigenze ed aspettative.
La connettività
Un’altra componente da tenere in considerazione è infine la connettività con l’etichettatrice. La porta USB consente l’accesso ad una periferica per volta; il collegamento WI-FI permette, per esempio in ufficio con più persone, la connessione contemporanea di più computer.
Concludendo